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Digital art |
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18 settembre 2021
Rinascita
PROGETTO INTERNAZIONALE DI DIGITAL ART
Quindici anni di attività del SACS e il nostro consueto progetto biennale da realizzare: il 2020 avrebbe dovuto essere questo, ma la pandemia ha fermato tutto o quasi. Noi, infatti, abbiamo voluto proporre uno dei nostri progetti, non il solito progetto di arte postale e digitale, ma una sola sezione: quella della digital art, che meglio si prestava a seguire le regole sanitarie adottate in tutti i paesi.
In questo anno particolare abbiamo chiesto ai nostri artisti che cosa significhi per loro questo momento e che cosa rappresenti una possibile e auspicata rinascita.
Ci ritroviamo, quindi, uniti in questa riflessione, nessuna nazione esclusa: tutto il mondo è chiamato a combattere contro questo virus, a unirsi per superare insieme la tempesta e tornare a una vita normale.
La digital art ci ha permesso di poter ricevere le opere attraverso le email e quindi di creare una mostra virtuale.
Gli artisti che realizzano digital art elaborano le immagini in digitale, cioè utilizzano lo schermo del computer come tela e la penna della tavoletta grafica come pennello.
Naturalmente l’immagine può essere creata dal nulla oppure partendo da una foto che verrà elaborata secondo il gusto e la tecnica dell’artista. La digital art permette all’artista di toccare nuovi orizzonti.
Per il nostro progetto di digital art abbiamo voluto mantenere le caratteristiche della mail art: non abbiamo realizzato una selezione e abbiamo accettato anche immagini non propriamente realizzate con tecniche consone alla digita art, che si rivela, come l’arte postale, un mezzo formidabile capace di diffondere la creatività degli artisti di tutti i continenti.
Cristina Sosio
Curatrice del SACS
Ebbene sì, “l’Arte è una faccenda scomoda”, affermava Edgar Wind all’inizio delle sei conversazioni di 28 minuti ciascuna, riunite nel saggio “Arte e Anarchia” e tenute nel 1963 ad Oxford, dove dal 1955 fu titolare della Cattedra di Storia dell’Arte nella locale Università.
Nato a Berlino nel 1900, all’avvento di Hitler abbandonò la Germania per trasferirsi a Londra e poi negli Stati Uniti d’America.
Là aveva iniziato la carriera accademica che aveva pensato di continuare con libertà di pensiero nella sua Germania: finché non intuì la micidiale pericolosità di un regime che condannava “l’arte degenerata” di Picasso e delle Avanguardie (saccheggiando,
peraltro, i Musei di tutta Europa per biechi interessi personali), consapevole che “le forze dell’immaginazione possiedono una loro energia, dirompente e capricciosa” che predispongono gli animi a non asservirsi a niente e a nessuno.
E’ “un semplice fatto fondamentale che l’Arte è un esercizio dell’immaginazione” capace di trasportarci al di là della realtà immediata e da questo trae il suo “potere”.
Per questo motivo risulta estremamente stimolante la Mostra Digital Art “Rinascita-Rebirth Renaissance” ospitata nella Biblioteca Civica A.Aonzo di Quiliano, curata da Cristina Sosio, lei stessa pittrice digitale e referente dello Spazio Arte Contemporanea Sperimentale (SACS), che in una sua prima edizione del 2001 guadagnò il Premio della Stampa come ‘L’evento culturale più innovativo della Regione Liguria’.
Evento innovativo perché sulle pareti della mostra, al posto dell’usuale teoria di quadri/sculture/fotografie/stampe, si srotola un lungo film di cartoncino rosso sul quale si sussegue una serie di 169 opere nascoste dietro l’anonimo quadratino di un QR code. Ecco la novità: non solo l’artista, ma anche il pubblico, armato di cellulare, si esprime attraverso la comunicazione digitale. Il primo avendo dipinto/costruito la sua opera ‘pittando’ lo schermo del suo PC/Tablet con la pennetta della tavoletta grafica mentre il secondo, svelando quell’opera con un semplice clic, stabilisce un dialogo con l’autore.
Ma evento innovativo anche perché, grazie ai ‘neografi’ dell’Arte Digitale Ben Laposky e Manfred Frank, che negli anni ’50 trassero l’idea dal Costruttivismo e dal Razionalismo Bauhaus, oggi ben 26 nazioni di tutto il mondo si possono confrontare sulla proposta di una “possibile e auspicabile Rinascita Globale”, fuori dalla logica selettiva del mercato. Magari facendo proprio il pensiero espresso nell’affiche della venezuelana Guroga, che attacca con le siringhe il simbolo oggi purtroppo notissimo del terribile e subdolo Coronavirus: “La speranza mette radici anche nei sassi”.
Se, come osserva l’Assessore alla Cultura Nadia Ottonello, “l’Arte è anche questo: interrogarsi”, allora resta sempre valido come un mantra il Teorema datato 1960 di Bruno Munari, straordinario protagonista dell’arte del ‘900, geniale inventore delle ‘Sculture da viaggio’ e precursore delle esperienze Op e Cinetiche: “Arte è ricerca continua/assimilazione delle esperienze passate/aggiunta di esperienze nuove/nella forma/nel contenuto/nella
materia/nella tecnica/nei mezzi”.
Silvano Godani
Giornalista Pubblicista, Settore Arte/Spettacoli
UK
Fifteen years of activity of SACS and our usual two-year project to realise: the 2020 should have been all this, but the pandemic has stopped everything or almost. We wanted therefore to propose one of our projects, not the usual one of Mail and Digital Art, but only one section that of Digital Art, which was the most suitable to follow the sanitary rules adopted in all countries.
In this particular year we have asked to our artists what it means this moment for them and what a possible and hoped for rebirth represents.
So we find ourselves joined in this reflection, no nation left out: the whole world is called to fight against the virus, to be one to overcome together this storm and to return to a normal life .
Digital Art has allowed us to be able to get art work via e-mail and consequently to create virtual exhibition.
The artists creating Digital Art process images digitally that is to use their computer screen as a canvas and the pen of the graphic tablet as a paintbrush.
Of course the image can be created out of thin air or starting from a photo, which will be drawn up according artist’s Inspiration ad technique. Digital Art allow the artists to reach new horizons.
For our Digital Art project we wanted to keep the Mail Art characteristics : we haven’t realized a section and we have accepted also images even if they haven’t been realized with an appropriate technique according to the Digital Art, but it proves, like the Mail Art, to be a powerful tool able to promote the artists’ creativity in all the continents.
Cristina Sosio
Freelance journalist, sector Art/Performances
Yes, The Art is a thorny affair” Edgar Wind declared at the beginning of six conversations each one of 28 minutes, gathered
in the essay “Art and Anarchy” and kept in Oxford in 1963, where he was chair holder of Art History in the University
in the same city.
Edgar Wind was born in Berlin in 1900; with Hitler’s coming to power he left Germany to move to London and later in the United States of America. There, he started his academic career which he had believed to keep with freedom of thought in his Germany: until he perceived the deadly risk of a regime which condemned “ the Degenerated Art” of Picasso and the Avant-Garde (plundering , moreover, the Museums all over the Europe for his obscure personnel interests, conscious that “ the imaginary forces possess an explosive and capricious energy that dispose hearts not to become subject to nothing and no one.
It’s an “essential simple fact that Art is an imaginative exercise” able to lead us beyond the immediate reality and from this one to take its power.”
For this reason the Digital Art exhibition “ Rinascita, Rebirth, Renaissance” housed in the Municipal Library A.Aonzo in Quiliano, it appears extremely inspiring. Cristina Sosio has been the curator, considering that she is a digital painter and coordinator of the Spazio Arte Contemporanea Sperimentale (SACS) that, in the first edition in 2001 won the prize La Stampa as “ the most innovative event in Liguria Region.
Innovative event because on the exhibition walls, instead of the usual proposal of pictures/sculptures/photos/prints we can see unwinding a long film made of a red cardboard on which there is a sequence of 169 works hidden behind an anonymous small square of a QR code. Here’s the news: not only the artist, but the audience too, cell phone in hand,
can express itself through the digital communication. The first one having painted/made his work “drawing PC/tablet screen by the usb stick of the graphic tablet, meanwhile the second one, revealing that work by a simple click, he can have a dialogue with the artist.
But also an innovative event because, thanks to the “Neographers” of Digital Art, Ben Laposky and Manfred Frank who had got the idea from the Constructivism and Rationalism Bauhaus in the 50’s, nowadays 26 nations around the world can face the proposal of a “potential and desirable Global Renaissance”, out of the market logical selection. May be by
doing the thought expressed in the Venezuelan’s affiche of Guroga his own sticking with syringes the awful and lethal Coronavirus symbol, today unfortunately well known.” The hope puts down roots in the stones too”.
If, “Art is this too: to wonder” as noted by Nadia Ottonello, Commissioner for Culture,” Bruno Munari’s theorem, dated back 1960, keeps valid like a Mantra. Bruno Munari was the main character of Art History of the 19th century, brilliant inventor of “ Sculture da viaggio” (Travelling Sculptures) and forerunner of OP and Kinetic.
“Art is continuous research/ assimilation of past experiences/ addition of new experiences/ in the form/in the content/in the matter/in the technique/ in the means.
Silvano Godani
Freelance journalist, sector Art/Performances
FR
Quinze ans d’activité du SACS et notre traditionnel projet biennal qui devait se réaliser : le 2020 aurait du être ainsi, mais la pandémie a arrêté tout cela ou presque. En effet, nous avons voulu présenter un de nos projets, pas le projet habituel de Mail-Art et Art Digital mais seulement une section : celle de l’Art Digital qui se prêtait, au mieux, à suivre les règles sanitaires appliquées dans tous les pays.
En cette année spéciale nous avons demandé à nos artistes qu’est-ce que ce moment signifie pour eux et ce qu’une possible et souhaitée renaissance peut représenter.
Nous nous retrouvons, donc, réunis dans cette réflexion sans exclure aucun pays : le monde entier est appelé à lutter contre ce virus, et à se réunir pour surmonter ensemble cette tempête et retourner à une vie normale.
L’Art Digital nous a permis de pouvoir recevoir les œuvres grâce aux courriers électroniques et donc de créer une exposition virtuelle.
Les artistes qui réalisent l’Ar Digital créent des images sur un ordinateur c’est-à-dire ils utilisent l’écran de l’ordinateur comme toile et le stylo de tablette graphique comme pinceau.
Naturellement l’image peut être créée en partant du néant ou bien à partir d’une photo qui sera élaborée selon le style et la technique de l’artiste. L’Art Digital permet à l’artiste de rejoindre de nouveaux horizons.
En ce qui concerne notre projet d’Art Digital nous avons voulu respecter les caractéristiques de la Mail-Art : nous n’avons pas effectué une sélection et nous avons accepté aussi des images qui n’ont pas vraiment été réalisées selon l’Art Digital, qui se révèle, comme l’Art Postal, un moyen formidable capable de répandre la créativité des artistes de tous les continents.
Cristina Sosio
Conservateur d’art de SACS
Oui, «l’Art est un sujet gênant», comme le déclarait Edgard Wind au début de ses six conversations de 28 minutes chacune,
recueillies dans l’essai « Art et Anarchie » et tenues à Oxford en 1963, où depuis 1955 il était professeur titulaire de la
chaire d’Histoire de l’Art dans l’Université locale.
Né à Berlin en 1900, à l’arrivée d’Hitler au pouvoir il quitta l’Allemagne pour se rendre à Londres et ensuite aux Etats-Unis.
Là-bas il avait commencé sa carrière universitaire qu’il envisageait pouvoir exercer en toute liberté de pensée en Allemagne: jusqu’au moment où il pressentit le terrible danger d’un régime qui condamnait «l’Art dépravé» de Picasso et des Avants - Gardes (pillant, par ailleurs, les Musées de toute l’Europe pour de sinistres intérêts personnels) conscient que
« les forces de l’imagination possèdent une énergie propre, perturbatrice et capricieuse, qui prédisposent les âmes à ne s’asservir à rien ni à personne».
C’est « un simple fait fondamental que l’Art est un exercice de l’imagination», capable de nous amener au-delà de la réalité immédiate et c’est en cela qu’il puise son « pouvoir ».
C’est pour cette raison que l’Exposition de l’Art Digital «Rinascita Rebirth Renaissance», organisée dans la Bibliothèque Municipale A.Aonzo de Quiliano, se révèle extrêmement intéressante. Sa conservatrice est Cristina Sosio, qui est elle-même une artiste de l’Art Digital et une représentante du Spazio Arte Contemporanea Sperimentale (SACS) qui, à l’occasion de la première édition de 2001 avait obtenu le prix de La Stampa comme «l’événement culturel le plus innovateur de la Région Ligurie».
Evénement innovateur puisque sur les murs de l’exposition, au lieu de la proposition habituelle de tableaux/sculptures/ photos/ imprimés, on peut voir s’y dérouler un long film en carton rouge sur lequel il y a une succession de 169 oeuvres cachées derrière le petit carré anonyme d’un QR code. Voici la nouveauté : non seulement l’artiste, mais le public également, téléphone portable à la main, s’exprime à travers la communication digitale. Le premier ayant peint/construit son oeuvre en peignant sur l’écran de son PC/de sa tablette avec le stylet de sa tablette graphique tandis que le second découvre l’oeuvre en un seul clic, établissant une conversation avec l’auteur.
Mais c’est un événement innovateur également parce que grâce aux «NEOGRAPHES» de l’Art Digital, Ben Laposky et Manfred Frank, qui dans les années 50, ont eu cette idée en partant du Constructivisme et du Rationalisme Bauhaus, aujourd’hui 26 nations du monde entier peuvent se confronter sur la proposition d’une « Renaissance Globale possible et
souhaitable », au-delà de la logique sélective du marché.
Peut-être en s’appropriant de la pensée exprimée dans l’affiche de la vénézuélienne Guroga, qui a choisi de représenter des seringues pour s’attaquer au symbole, aujourd’hui malheureusement bien connu, du terrible et périlleux Coronavirus: «L’espoir prend racine aussi dans les pierres».
Si, comme l’Assesseur à la Culture Nadia Ottonello remarque «L’Art c’est cela aussi: s’interroger», alors le Théorème datant de 1960 de Bruno Munari a la validité d’un Mantra. Bruno Munari est un extraordinaire protagoniste de l’art du XXème siècle, inventeur génial des « Sculture da viaggio » (Sculptures de voyage) et initiateur des expériences OP et Cinétiques.
«L’Art est recherche continuelle/ assimilation des expériences passées/complément de nouvelles expériences/ dans la forme/ dans le contenu/dans la matière/ dans la technique /dans les moyens».
Silvano Godani
Journaliste publiciste, secteur artistique/spectacles